Lettera al secondogenito

Ruben… ti devo molte scuse. Da dove inizio?
Si, certo dalla gravidanza dove non me ne sono stata ore ed ore sul divano a sentire i tuoi calcetti o il singhiozzo, non ne avevo il tempo tesoro mio..

Ero però attentissima a salvaguardare la tua incolumità li dentro visto che tua sorella tentava in svariati modi di torturarti dando pizzicotti al pancione e coniando per te svariati nomignoli.

Nove mesi sono volati e il giorno del parto più che pensare a partorire, ero in ansia per tua sorella perché prima volevo che ci fosse, poi all’idea che potesse esserci mi si accapponava la pelle… Allora è stata con i nonni ma poi doveva tornare, si certo ma a che ora?

Allora sbrigati, spingi ma no, non sono pronta, non ho ancora… dormito/mangiato/nuotato/cucinato/lavorato/visto film a sufficienza prima di fermarmi…

La tua grande fortuna e il ns bellissimo dono è che sei nato in casa. Si, proprio IN CASA e non come mi chiedono tutti perchè non ho fatto in tempo ma perchè l’abbiamo scelto. E poi abbiamo pure fatto questa cosa strana che si chiama LOTUS BIRTH.

E tu sei calmo, molto tranquillo e non so se dipende dalla “sorellina” placenta o da una distribuzione astrale degli equilibri o dal fatto che sei un secondo come dicono tutti ma è così e questo mi aiuta, parecchio.

E’ passato giusto un anno dalla tua nascita nel quale hai già capito che non essere il primo implica che:

– non fai nessun corso: “l’accompagnatore”, ecco un ruolo tutto tuo che calza a pennello;
– ci si deve svegliare presto: tua sorella va all’asilo;
– le coccole nel lettone sono da 3 persone in su;
– l’asilo è un covo di germi, ma tu lo affronti da quando avevi 10 giorni per accompagnare LEI e hai già fatto tutte le malattie che di solito si presentano in tarda età;
– di ritorno dall’asilo (di cui sopra) l’ovetto è comodo anche per dormire, chi ha il coraggio di rischiare di svegliarti? Anche ora che non ci stai più..
– il tuo bucato è lavato insieme al nostro e il Napisan non so cosa sia;
– il bagnetto per te non è un momento di relax… è un momento di training e sopravvivenza in duo.

… Potrei andare avanti  ma sappi amore che essere secondi o comunque non figli unici è un dono. La vita riserva sempre prove, sfide e rinunce e tu hai l’opportunità di allenarti fin da piccolo!

Quante mamme ci sono in una mamma sola?

Quante mamme ci sono in una mamma sola?

Simpatica parodia dell’essere donna oggi. E moglie, amica, sorella, amante, consigliera, atleta, collaboratrice, sex symbol, consulente e mamma.