Cari studenti, scusate!

Oggi condivido con voi la lettera di un’insegnante.

Nonostante arrivi dal Canada si adatta molto bene all’Italia e interpreta il mio pensiero: una persona che per vari motivi frequenta il sistema scolastico e filtra con l’occhio delle competenze formative.

Internazionale ha tradotto per noi questa profonda riflessione su cui oggi va il mio pensiero.

Buona lettura!

 

Educazione o maieutica?

Recentemente mi sono imbattuta sul sistema educativo che mi hanno ispirato delle riflessioni.
La crescita “naturale” è basato sull’apprendimento autonomo guidato e sostenuto dai genitori e da altri adulti che il bambino frequenta, interessati al suo sviluppo e alla sua crescita emotiva e intellettuale.
Con questo approccio ci si impegna ad offrire ai propri figli un’opportunità educativa che va incontro alle loro esigenze di “postulante”, provvedendo ad organizzare un ambiente in cui potranno imparare in modo naturale ed efficace, in cui ci sarà modo di fare il più pienamente possibile quotidiana esperienza del mondo circostante.
Attraverso questo metodo si cerca di offrire un insegnamento e un tipo di educazione che rispettano le inclinazioni innate e le attitudini specifiche del bambino.
“Educare” è accompagnare e dare sostengo per “tirar fuori” ciò che risiede già nel bambino: precisamente questo è il valore etimologico del termine. L’arte della maieutica appunto. Anche l’arte delle ostetriche, per intenderci.
Non è cercare di “mettere dentro”, insegnare continuamente qualcosa, riempire un vuoto, nè significa plasmare, nè addestrare: significa lasciar spazio al fiorire della libera espressione dell’essere in crescita, non una lavagna bianca su cui scrivere.
Certo questa scelta è più faticosa. Richiede molto ascolto, capacità di leggere i segnali deboli, interesse attivo, flessibilità e tanta capacità di assecondare il cambiamento.
Per questo a mio avviso, il primo lavoro deve essere fatto su noi genitori, che vorremmo anche urlare ogni tanto ma ci mordiamo la lingua tra i denti.
Credo nell’educare bene oggi, per raccogliere i frutti domani; credo nell’insegnamento autoappreso attraverso l’esperienza e credo nel saper accogliere, prima di respingere o smorzare gli entusiasmi.
In fondo Socrate ci è riuscito, per cui ce la posso fare anch’io!

Preghiera laica

Nell’estate del 1992 il numero 75 della rivista sperimentale del nuovo piano di coscienza, “L’Età dell’Acquario”, diretta dal teosofo prof. Bernardino del Boca, pubblicava questa preghiera di straordinaria attualità. 

Signore Ti preghiamo per lui, per il nostro bambino. 
È nato come una pagina tutta bianca. 
Nessuno vi scarabocchi, indelicatamente, sopra: non i compagni, non la scuola, non la televisione, non i vicini.
È nato originale, unico, irripetibile. 
Conservi sempre la sua mente per pensare, il suo cuore per amare! 
È nato pieno di voglia di vivere. 
Fa’ che non perda mai forza e che viva la vita e non la subisca! 
È nato aperto all’infinito. 
Nessuno gli sbarri la strada, nessuno gli rubi la bussola. 
È nato prezioso. Perché è più figlio Tuo che figlio nostro. 
Custodiscilo amalo come sai amare Tu, Padre nostro e Padre suo: Padre nostro che sei nei cieli, ma in terra vivi nel cuore nuovo di ogni bimbo, che al mondo doni. 

Amen

Sfide, boschi, sciamani, donne & manager

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Stasera Corticatodici h 21 su Nuova Rete, canale 110.

LA SFIDA DEI VALORI di @EsperioNetwork per @unicoopfirenze con @Massimo Borgatti nei #boschi della Faggiola: guardate!