Bars non è il plurale di bar..

Recentemente mi sono imbattuta in questo strumento di crescita: access consciousness.

Dopo averlo provato confesso che mi sono sentita bene, rigenerata come dopo un sonno profondo, carica e svuotata allo stesso tempo. Com’è possibile?

BARS significa barre e questo metodo – coniato da Gary Douglas & Dr. Dain Heer – propone di rimuovere, grazie ad una leggera pressione su vari punti della testa, le “barre” che bloccano la mente e lo scorrere di nuove possibilità.

Qualcuno lo chiama “libro della legge“, qualcuno le chiama “credenze“, qualcuno le chiama “seghe mentali“: di fatto ognuno di noi ha un sistema di credenze o convinzioni che a volte bloccano e inchiodano le possibilità in divenire, per conservare sistemi di pensiero già testati e approvati.

Ecco che questa specie di massaggio apre a delle possibilità e potenzialità inesplorate, destrutturando il cognitivo e permettendo di “fluire” con l’universo.

Figo eh? Provare per credere!

Tanti auguri… Ci vediamo con l’anno nuovo!

auguri-natale-2016

 

Bentornati!

L’operatività da rientro “ferie” mi affascina e mi annichilisce contemporaneamente.

Dovrei sentirmi carica, invece arranco.

Oggi festeggio un anno di blog e rinnovo il mio intento a dedicarmi con maggior cura a questo spazio. Rendere pubblico il mio intento, aiuta a trovare dei guardiani o meglio degli “alleati” per raggiungere lo stesso.

Il mio impegno a continuare la scrittura sui temi di cui sento urgenza, non rientra tra i “buoni propositi”, quanto nell’obbligo di osservare da punti di vista diversi, offrire opportunità di un’agorà virtuale in cui discutere e condividere una certa visione del mondo: donne, credenze e maternage.

Queste 3 voci racchiudono l’indice del lavoro che ho iniziato nel 2013 & che desidero ultimare nel 2014.

Vi dedico un immagine che racchiude molta storia e che oggi si arricchisce di una sfumatura 2.0.

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Educazione o maieutica?

Recentemente mi sono imbattuta sul sistema educativo che mi hanno ispirato delle riflessioni.
La crescita “naturale” è basato sull’apprendimento autonomo guidato e sostenuto dai genitori e da altri adulti che il bambino frequenta, interessati al suo sviluppo e alla sua crescita emotiva e intellettuale.
Con questo approccio ci si impegna ad offrire ai propri figli un’opportunità educativa che va incontro alle loro esigenze di “postulante”, provvedendo ad organizzare un ambiente in cui potranno imparare in modo naturale ed efficace, in cui ci sarà modo di fare il più pienamente possibile quotidiana esperienza del mondo circostante.
Attraverso questo metodo si cerca di offrire un insegnamento e un tipo di educazione che rispettano le inclinazioni innate e le attitudini specifiche del bambino.
“Educare” è accompagnare e dare sostengo per “tirar fuori” ciò che risiede già nel bambino: precisamente questo è il valore etimologico del termine. L’arte della maieutica appunto. Anche l’arte delle ostetriche, per intenderci.
Non è cercare di “mettere dentro”, insegnare continuamente qualcosa, riempire un vuoto, nè significa plasmare, nè addestrare: significa lasciar spazio al fiorire della libera espressione dell’essere in crescita, non una lavagna bianca su cui scrivere.
Certo questa scelta è più faticosa. Richiede molto ascolto, capacità di leggere i segnali deboli, interesse attivo, flessibilità e tanta capacità di assecondare il cambiamento.
Per questo a mio avviso, il primo lavoro deve essere fatto su noi genitori, che vorremmo anche urlare ogni tanto ma ci mordiamo la lingua tra i denti.
Credo nell’educare bene oggi, per raccogliere i frutti domani; credo nell’insegnamento autoappreso attraverso l’esperienza e credo nel saper accogliere, prima di respingere o smorzare gli entusiasmi.
In fondo Socrate ci è riuscito, per cui ce la posso fare anch’io!

Esiste un equ…

Esiste un equilibrio in te e nell’universo.
Se le tue credenze sono in equilibrio, ottieni con facilità successo e benessere.
Se le tue credenze creano tensione, bruci energia, perdi potere ed efficacia.

Vaccini

Vaccini

Scegliere se vaccinare o meno il proprio bambino è una scelta importante, personale e con delle conseguenze in ogni caso. Ad onor di cronaca pubblico un articolo che mi è piaciuto.

Come per l’autosvezzamento però abbiamo a che fare con le ns abitudini: ok scegliere per il no o per il sì ma che stile di vita abbiamo?

Che aiuti diamo al ns corpo?

Abbiamo cura di rafforzare il ns sistema immunitario quotidianamente?

Ci sono molte strade, quando possibile:

– MOVIMENTO: sostituire la macchina con delle passeggiate o con una bella pedalata;

– ALL’APERTO: trascorrere tempo all’aria aperta, a prescindere dai fattori climatici – chiaro, più brevi con bufere in corso. Ad es. I ns cuccioli si divertono moltissimo con la pioggia: per loro la pelle è impermeabile, vagli a spiegare che gli abiti no.

– CIBO: Mangiare cibi poco “raffinati” nelle lavorazioni e più possibile vicino alla filiera, meglio se bio o da coltivazioni che rispettano la terra. Variare i semi, i cereali, introdurre cibi “a catena lunga” – w la chimica – & ridurre i cibi acidi in favore di quelli basici.

Questo non vuol dire vivere da malati ma conservarsi sani, come nella medicina tradizionale cinese, dove il medico si visita per conservare la salute non per far sparire il sintomo.

Di recente ho avuto il piacere di partecipare a TedMed Bologna, dove si sono intervallati relatori internazionali tra medici, ricercatori e imprenditori del campo medicale.
L’evento è stato molto interessante: tra i panelists sul palco è emersa la ricerca del benessere umano ed è prevalsa la tesi “controcorrente” – extra sistema sanitario – che cura in modo olistico l’essere umano e non più solo attraverso gli allopatici.
Un’altra volta sento dire che il DNA non ha il controllo della ns vita: questa tesi avvallata scientificamente davvero ci mette di fronte al prendere la responsabilità  delle ns scelte e alla responsabilità delle credenze a cui diamo peso!
Di nuovo la conferma che il cibo gioca un ruolo fondamentale: oggi è l’#Earthday.
Più azioni di consapevolezza da parte di tutti noi verso la Terra e verso il ns sistema di vita.
Lo dobbiamo ai ns figli come buone abitudini: ci osservano e ripetono ciò che vedono.
Lo dobbiamo loro per permettergli di diventare adulti migliori: chiediamoci quante volte il ns comportamento sarebbe sostenibile, se tutti facessero come noi?

Città a misura di bambino

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Recentemente sono stata in una città di mare.
La gente posteggia sul marciapiede, quando c’è o quando non è occupato dall’immondizia – anche detta: scovazze, rusco, pattume, monnezza etc.
Non si sa se per diretta conseguenza del parcheggio selvaggio, i bambini sono costretti al passeggino quasi fino all’età scolare.
Questa condizione però limita molto la libera espressione del bambino ritardando l’adeguato sviluppo motorio e cognitivo.
La coordinazione, la misura della propria forza ma anche solo lo scaricare l’energia in eccesso e in dotazione per la giornata, avviene attraverso il gioco e il deambulare. Quando questo viene inibito troppo, ecco che si presentano difficoltà ad addormentarsi, malcontento verso lo stare seduti composti, a tavola, piuttosto che nel passeggino e sovrappeso.
Ho osservato che si tende a sottovalutare questi campanelli d’allarme, preoccupandosi di più di riacquisire la calma nella situazione immediata – si vergogna anche un bravo genitore e spesso l’adulto ha già il suo bagaglio di emozioni da gestire, di cui non sempre ha consapevolezza e gli strumenti per gestirle – e si tende a sedare questa irrequietezza con il ciuccio: è davvero un comportamento costruttivo questo?
Perché per essere buono il bambino dev’essere apatico? 
Perché pretendiamo da lui atteggiamenti da “adulto addomesticato”?
Perché pensiamo che abbia bisogno di ubbidirci per permetterci di continuare a fare le ns cose come chiacchere inutili, mangiare comodi o non sporcarci, piuttosto di ricordarci che la sua scoperta del mondo deve essere accompagnata, non inibita?
Perchè con l’infanzia si risvegliano tutte quelle credenze, tutti quei condizionamenti sociali che ci fanno desiderare di avere un “bravo bambolotto” anzichè un bambino vivace?
Il bambino ha bisogno di esplorare, conoscere, preferibilmente in via esperienziale e sta a noi adulti permetterglielo, in sicurezza.
Laddove questo non sia possibile è necessario cercare e trovare un compromesso tra le ns comodità e l’obiettivo della giornata o del momento.
Il ciuccio è un terribile surrogato per le emozioni che, proprio come la sigaretta, permette una “tregua” rispetto a ciò che stiamo provando e acquieta l’animo.
Nulla da eccepire se usato consapevolmente e in casi estremi, fino a 2 anni; molto da osservare se questo strumento è solo funzionale a noi adulti per farci risparmiare fatica: sia fisica, sia mentale. 
Aiutare a sviluppare l’autonomia del bambino è più faticoso rispetto ad un atteggiamento passivo: ci vuole ascolto, mettersi in discussione, informalità e a volte rompere le convenzioni sociali, perché il bambino non è un pupazzo che dove lo metti sta e non sporca – anzi! – ma un individuo con le proprie esigenze e desideri, commisurati all’età, alle esperienze compiute e all’indole caratteriale.
Ricordiamoci che il motto del bambino è: aiutami a fare da solo.

L’ego: da smussare please!

Quando sento che quello che mi dicono dà fastidio o meglio punge, lì è il caso di fermarsi un attimo e prestare attenzione.
C’è probabilmente una parte scarsamente autocritica in me che fa opposizione e tende a preservarmi così come sono. Ogni volta che mi sento minacciata da affermazioni altrui o da provocazioni provenienti dall’ambiente circostante, non posso evitare di mettere in discussione la veridicità delle mie credenze e l’equilibrio della mia struttura personale.

In fondo nulla potrebbe minacciarmi se io fossi completamente nella realtà e perfettamente centrata su me stessa: ecco allora che quel senso di minaccia è una spia preziosa che mi segnala che ho ancora del lavoro da fare e che ho ancora margini per avvicinarmi alla mia personale centratura e verità.

Quanto lovoro c’è da fare su se stessi: anche quando partiamo con le migliori intenzioni, a volte smarriamo la via nei meandri della ns stessa mente!

Paradigma Energetico!

Manager-ffParadigma Energetico!

#Energy, #focus, #flow & #feel: un’interessante visione del mondo!

LIEBSTER BLOG AWARD: grazie!

premioOggi voglio ringraziare il blog cook & the baby che mi ha concesso questo graditissimo e inaspettato premio: http://cookandthebaby.wordpress.com/2013/03/20/liebster-blog-award/

Il Liebster blog award è un’iniziativa ideata in Germania per premiare blog meritevoli ma che hanno meno di 200 followers.

Per continuare questo scambio di informazioni tra blog bisogna:

  1. Ringraziare il blog che ti ha assegnato il premio, citandolo nel post dedicato al premio stesso.
  2. Rispondere alle 11 domande proposte dal blog che ti ha premiato.
  3. Scrivere 11 cose su di te.
  4. Scegliere e premiare altri 11 blog con meno di 200 followers.
  5. Formulare 11 domande a cui loro dovranno rispondere.
  6. Informare i blog vincitori del premio ricevuto.

Ecco le 11 domande:

  1. Un film che ti è servito in adolescenza o ti è servito per superare un brutto periodo? I ragazzi dello Zoo di Berlino.
  2. Una canzone la cui atmosfera ogni volta ti consola? Che coss’è l’amor, di Vinicio Capossela.
  3. La cosa che ti capita più spesso di rimandare? L’amministrazione!
  4. Il  telefilm del cuore (ma anche I telefilm va..)? Se pesco nell’infanzia A-team & Love boat! Oggi non ne ho… chi avrebbe tempo del resto?
  5. La faccenda di casa più noiosa? Stirare.. questo sconosciuto!
  6. Hai degli animali? Tonno! Una tartaruga di terra.
  7. Una cosa che pensavi: non ce la farò mai e invece poi ce l’hai fatta? A partorire;-)
  8. Una frase/parola che ripeti spesso in questo periodo? Che bella opportunità!
  9. Vai a letto alle ore. Variabili: tra le 21 e l’1.
  10. Avessi dei soldi extra, faresti: viaggi o facilitazioni nella vita quotidiana, quali taxi, cuoco, pulizie etc.
  11. Tu e i fornelli. Mi ci sono avvicinata da adulta, per cui mi piace mangiar bene ma devo essere predisposta a cucinare, altrimenti mi stresso!

Undici cose su di me:

  1. Partita dalla passione per il teatro, ho ampliato ai film, lavorando nel settore per alcuni anni, fino a comprendere che le oasi nel deserto sono effimere apparizioni. Ora sono felicemente approdata a portare quello che sono, in quello che faccio.
  2. Adoro il verde: ma anche questo l’ho imparato da adulta, per cui qualche pianta sopravvive nonostante tutto, qualcun’altra – la maggior parte – no!
  3. Sono femminista e preservo la diversità tra uomo e donna.
  4. Sono volitiva ma lotto affinchè io non sia succube delle mie emozioni ma le sappia gestire.
  5. Sono “aerea”, per cui ho bisogna di “terra” affianco.
  6. Ogni giorno è una prova tesa al miglioramento: di me e dell’ambiente circostante.
  7. Sono per l’ottimizzazione: non sopporto disperdere energia senza averlo scelto.
  8. Mi piacerebbe saper creare con le mani ma ho la fobia dell’impiastricciarmi e amo abbozzare le cose, avendo poi chi le continua.
  9. Credo nell’astrologia e nelle costellazioni.
  10. Mia figlia mi ha aperto una finestra sul mondo di cui non sospettavo neppure l’esistenza o che avevo semplicemente rimosso: per questo gliene sarò sempre grata.
  11. Quello che diciamo si avvera e crea il ns mondo. Le credenze che abbiamo sulla vita, determinano il ns successo o l’avverarsi di una determinata situazione: ci credo profondamente, per questo voglio diffonderne la consapevolezza ad altre persone il più possibile.

Ecco i miei 11 vincitori:

  1. http://acasadiambra.blogspot.it/
  2. http://www.massimoborgatti.it/
  3. http://machedavvero.blogspot.it/
  4. http://www.pennamontata.com/blog
  5. http://www.mammapercaso.it/
  6. http://dolcedulcinea.blogspot.it/
  7. http://www.businessmum.it/mamma-lavoratrice-di-seconda-scelta/
  8. http://www.panzallaria.com/
  9. http://www.extramamma.net/blog/
  10. http://marziadoula.blogspot.it/
  11. http://felicementemamma.com/

Le mie 11 domande per voi sono:

  1. La convinzione più grande che hai cambiato con la maternità/paternità.
  2. Un libro che tutti devono aver letto.
  3. Il tuo prossimo obiettivo da raggiungere nei prossimi 3 mesi.
  4. Il miglior consiglio che hai ricevuto.
  5. Non rinunceresti mai a…
  6. Tu e la tua mamma: 2 parole per descrivere lei e la Vs relazione
  7. Tu e le tue credenze:  cosa credi che non potrai mai cambiare?
  8. Tu e il giudizio: riesci a sospenderlo?
  9. Mare o montagna? Cioccolata, marmellata o miele?
  10. Cosa fai nei giorni no:
  11. Cosa fai nei giorni si:

Credenze ma non tavoli!

Credenze ma non tavoli!

Siamo abituati a giudicare continuamente i ns a gli altrui comportamenti: ma quanto siamo consapevoli che quello che facciamo è solo la punta dell’iceberg che si vede?
Agiamo in base a quello che c’è sotto: le ns emozioni condizionano le ns reazioni, i ns pensieri fanno sorgere determinate emozioni, fino a scendere nei credo e nei valori in cui crediamo.